Lo sapevi che...? (pt.2)
- cakemeaway7
- 28 giu 2019
- Tempo di lettura: 2 min
Il cioccolato e il “Beveraggio da porci” .

Tutto cominciò nel Messico meridionale più di 2000 anni prima di Cristo, negli stati di Veracruz e Tabasco. In quella zona cresceva un arbusto le cui fave (ossia i frutti) venivano utilizzate per creare una bevanda amara e molto speziata (vi compariva anche il peperoncino), consumata dai sacerdoti, dai re e dai nobili durante sacri e misteriosi rituali. Era quello che gli Olmechi chiamavano “kakawa”, e dai quali si estraeva la bevanda sacra “xocoatl”, poi utilizzata dai Maya. I primi che riuscirono a coltivare il “kakawa” e a consumare in maniera massiccia questa bevanda. Con la decadenza di questi ultimi, la “civiltà del cioccolato” passerà nelle mani dei Toltechi e quindi degli Aztechi, peri quali il cioccolato era fonte di saggezza ed energia, balsamo emolliente e potente afrodisiaco. Era associato a a Xochiquetzal, la dea della fertilità. Fino allo sbarco degli Spagnoli guidati da Hernán Cortés. Nonostante l’imperatore Montezuma II avesse accolto Cortés a braccia aperte regalandogli una piantagione intera di cacao, l’impatto con quello che sarebbe diventato il simbolo della golosità non fu certamente felice. Così descriveva il cacao lo storico milanese Girolamo Benzoni nella sua Historia del mondo nuovo (1565): “Il suo frutto è a modo di mandorle, e nasce in certe zucche di grossezza e larghezza quasi come un cocomero… lo mettono al sole a asciugare, e quando lo vogliono bere, in un cesto lo fanno seccare al fuoco, e poi con le pietre… lo macinano, e messolo nelle sue tazze… a poco a poco distemperatolo con acqua, e alle volte con un poco del suo pepe (più probabilmente peperoncino, Ndr), lo beono, il quale più pare beveraggio da porci che da huomini”. . SEGUITE LA STORIA DEL CIOCCOLATO AI PROSSIMI POST DI CAKEMEAWAY...
OGNUNO È LIBERO DI CREARE 🎂🍰
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